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Avviata lo scorso 28 luglio 2011, si è conclusa il primo settembre la spedizione fotografico-scientifica “Caucaso 2011”, la seconda del progetto “Sulle Tracce dei Ghiacciai”, che ha interessato la catena montuosa del Caucaso dal versante georgiano.

Il team della spedizione, coordinato da Fabiano Ventura, ha percorso una regione pressoché incontaminata e inesplorata a nordovest della Georgia, caratterizzata dalle maggiori vette caucasiche, comprese fra i 3000 e i 5000 metri. Scopo principale della spedizione è stato quello di rieffettuare le fotografie storiche dal medesimo punto di vista, di valutare le variazioni di superficie dei ghiacciai locali tramite indagini geomorfologiche e di misurare la velocità di fusione dei ghiacciai locali grazie all’installazione di paline ablometriche, per mettere in relazione lo spessore del detrito galleggiante sul ghiaccio, il tasso di fusione dello stesso e il potere riflettente (albedo) delle diverse superfici.

Sul campo, insieme a Fabiano Ventura, hanno operato i glaciologi Prof. Kenneth Hewitt e Dott. Riccardo Scotti, e la troupe televisiva composta dal regista Marco Preti e dal cameraman Luca Venchiarutti, intenta a realizzare un documentario prodotto e distribuito da SD Cinematografica, che sarà presto in onda sulle principali televisioni nazionali ed internazionali.

Per questa seconda missione in Caucaso il comitato scientifico internazionale, già di grande prestigio accademico, è stato ulteriormente ampliato: al Prof. Claudio Smiraglia, al Prof. Kenneth Hewitt e al dott. Christoph Mayer, già presenti per la spedizione in Karakorum, si è unito il dott. Stefano Urbini dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia di Roma.

In passato le spedizioni esplorative italiane di maggior rilievo nella zona del Caucaso sono state compiute da W. F. Donkey (fine ‘800), da Mor Dechy, (sette spedizioni fra il 1884 e 1902), da Vittorio Sella (tre spedizioni:1889, 1890 e 1896) da Hermann Woolley (tre spedizioni: 1888, 1889 e 1895), da Andrea Pollitzer (1929), da Vittorio Ronchetti (5 spedizioni tra il 1911 e il 1920) e da Viliam Heckel (due spedizioni: 1958 e 1962). Tutti questi fotografi–esploratori hanno lasciato un vasto archivio di immagini, che ha costituito la base storica per le analisi comparative fotografiche sullo stato dei ghiacciai della regione.

Durante la missione sono stati esaminati quattro ghiacciai principali; sono state effettuate venti fotografie di confronto realizzate dalla medesima prospettiva di quelle ottenute dai primi pionieri oltre centoventi anni fa; sono state posizionate numerose paline ablometriche ed installati due data logger. Infine, grazie alla disponibilità del Ministero dell’Ambiente e quello della Difesa e alla collaborazione con l’Ambasciata georgiana in Italia e quella Italiana in Georgia, è stato possibile effettuare tre ricognizioni in elicottero.

Tutto il lavoro sul campo è stato preceduto da due anni di studi preliminari e di organizzazione logistica.

Sulla base dei confronti fotografici e delle osservazioni scientifiche effettuate, possono essere già evidenziati i primi risultati del lavoro eseguito: i ghiacciai della catena del Caucaso mostrano forti arretramenti delle loro fronti, nonché sensibili perdite del loro spessore, come ad esempio il ghiacciaio Chalaat, che ha perso 200 m di spessore e la cui fronte si è arretrata di oltre 3 km.

 

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